Impianto Geotermico
Per riscaldare e raffrescare la nostra abitazione e l’acqua a uso sanitario è possibile utilizzare una fonte di energia pulita e inesauribile. Stiamo parlando dell’energia geotermica che è prodotta dalla Terra, in modo continuo e senza alcuna produzione di componenti inquinanti.
Scopriamo insieme quando un impianto geotermico è la soluzione ottimale per la nostra casa.
L’energia geotermica è quella forma di energia prodotta dal nostro pianeta sotto forma di calore. Come ben sappiamo la Terra è formata da una serie di gusci che vanno a creare la crosta terrestre. Man mano che entriamo in profondità all’interno della Terra, la temperatura aumenta lentamente. Tecnicamente aumenta di circa 30° per ogni km percorso all’interno della Terra o più comunemente un grado ogni 33 metri. Il calore che la Terra rilascia è
continuo ed è tecnicamente eterno. Per questo motivo se riusciamo a sfruttarla, potremmo avere energia in modo continuo.
Un impianto geotermico domestico è un impianto che ottiene energia eterna e continua grazie al calore della Terra. E’ un modo ecosostenibile ed economico per riscaldare e raffrescare l’abitazione, e le acque a uso sanitario.
Se correttamente realizzato e correttamente studiato in fase di progettazione, può soddisfare anche il fabbisogno energetico degli edifici al 100%.
Attualmente in Italia l’energia geotermica è poco conosciuta e poco diffusa. Il trend sta però aumentando rapidamente, in considerazione degli evidenti benefici di questa forma di energia pulita.
Iniziamo a descrivere le tipologie di impianti geotermici.
Esistono due grosse tipologie di impianti geotermici:
- quelli che sfruttano le falde acquifere nel sottosuolo
- quelli che sfruttano solamente il calore del terreno
In entrambi i casi il funzionamento di un impianto geotermico è identico e ora lo spieghiamo in dettaglio.
Come funziona un impianto geotermico?
Tecnicamente viene realizzato un foro all’interno del terreno, nel quale vengono inserite delle tubazioni, o sonde. Queste ultime scendono in profondità, arrivando mediamente tra i 100 e 150 m, i più profondi arrivano anche a 300 metri.
Il calore che fuoriesce dalla Terra, raccolto dalle tubazioni, viene inviato alla pompa di calore, collegata a sua volta ad un sistema di tubazioni. In questo modo si distribuisce il calore in tutta la struttura, tramite pannelli radianti a pavimento o a parete.
Concettualmente un impianto di riscaldamento geotermico è composto, come abbiamo appena visto, da tre fattori fondamentali:
- un sistema che raccoglie il calore
- la pompa di calore
- un sistema di accumulo e di distribuzione del calore
Sistema di raccolta del calore
Per raccogliere il calore prodotto nel sottosuolo, esistono delle tubazioni che vengono posizionate all’interno del terreno.
Queste tubazioni non sono vuote ma sono percorse da un liquido. Quest’ultimo ha l’obiettivo di raccogliere tutto il calore generato dalla Terra e trasportarlo alla pompa di calore.
Le sonde possono essere di tre tipologie a loro volta, a seconda del posizionamento della sonda.
Possiamo avere infatti sonde verticali, orizzontali o a spirale.
Concettualmente il loro compito è il medesimo e varia solamente la profondità nel terreno alla quale vengono poste.
La pompa di calore
Come secondo aspetto fondamentale per la realizzazione di un impianto geotermico ad uso domestico, abbiamo la pompa di calore.
Tale componente la troviamo all’interno dell’edificio e ha il compito di immettere il calore ottenuto dal terreno fino all’ambiente domestico.
Le pompe di calore lavorano a una temperatura massima compresa tra i 40 e 50°. Per tale aspetto, è necessario affiancarla a sistemi di riscaldamento a bassa temperatura (i pannelli radianti).
Sistema di accumulo e distribuzione calore
L’ultimo componente chiave di un impianto geotermico, è chiaramente il sistema di accumulo e di distribuzione del calore.
Un esempio molto semplice sono gli impianti di riscaldamento a pavimento e i pannelli radianti e i ventilconvettori.
Per quel che riguarda il sistema di accumulo, ci stiamo riferendo al serbatoio di accumulo per l’acqua calda. Esso è indispensabile per immagazzinare il calore e distribuirlo all’interno della casa, per farsi una bella doccia calda ad esempio.
In un’ottica di ottimizzazione dell’impianto, molto spesso la geotermia viene affiancata ad un sistema fotovoltaico o caldaia a condensazione. In questo modo, a seconda del mese dell’anno, si ha una situazione ottimale di riscaldamento (o raffrescamento) senza costi eccessivi.
I pro e i contro
Compresa la struttura complessiva, analizziamo ora i pro e i contro.
In questo momento storico, di grande attenzione all’ecosostenibilità, l’energia geotermica è sicuramente un fonte di energia pulita che riduce notevolmente l’impatto ambientale, a partire dalle emissioni di anidride carbonica.
Il terreno inoltre non viene inquinato da smaltimenti di alcun materiale. Tutto ciò è un notevole pro.
Secondo un aspetto legato al risparmio, installare un impianto di riscaldamento geotermico permette un risparmio notevole rispetto ad altri sistemi di riscaldamento come ad esempio il metano.
Siamo dell’ordine di circa un meno 60%, con picchi in alcuni casi anche dell’80%.
L’impianto di riscaldamento geotermico inoltre possiamo definirlo come un impianto di riscaldamento universale. Esso è in grado di riscaldare l’acqua, l’ambiente e raffrescarlo in un’unica soluzione. Nessun impianto di climatizzazione è necessario per avere un ambiente fresco in estate.
Un altro pro di questa tipologia di riscaldamento, è sicuramente la durata. Un buon impianto di riscaldamento può durare almeno vent’anni. Le sonde possono arrivare addirittura a oltre 50 anni, ed i pannelli radianti ad oltre 30 anni.
Per coloro che si domandano se è possibile installare un impianto geotermico nella propria area geografica, la risposta è in genere sì.
Tutto il territorio italiano è infatti idoneo per installare un impianto di geotermia, ma va ovviamente svolta una verifica da parte di un tecnico. Ci possono essere ad esempio dei vincoli idrogeologici, o la presenza di acque sotterranee che determinano la fattibilità tecnica dell’impianto e che ovviamente devono essere analizzate da
un tecnico esperto nel settore.
Un impianto geotermico inoltre è chiaramente consigliato per tutti gli edifici di nuova realizzazione, in quanto può essere tranquillamente inserito all’interno della fase di progettazione. Per tutti gli edifici già in essere, come quelli che vogliamo ad esempio restaurare, è bene far realizzare uno studio di fattibilità da un tecnico, in quanto deve analizzare tutta una serie di aspetti. In particolare se stiamo ristrutturando l’edificio, è consigliato inserire l’impianto geotermico all’interno dei lavori in corso, al fine di riqualificare completamente l’edificio o la villetta dal punto di vista energetico.
Come ultimo aspetto positivo abbiamo il lato sonoro. L’impianto è infatti estremamente silenzioso, al pari di un frigorifero per intenderci. Questo aspetto va quindi a identificare questo impianto come l’impianto perfetto ad esempio, per tutti gli amanti del silenzio e della vita isolata in campagna.
I costi e lo studio di realizzazione
In termini di costi l’impianto varia tra i 10.000 e i 20.000 euro per una casa indipendente con una metratura da riscaldare compresa tra i 100 e 150 metri quadrati.
Ovviamente è una cifra importante se analizzata in prima battuta, ma deve essere assolutamente considerato il fatto che il risparmio rispetto a una tradizionale forma di riscaldamento a metano, ad esempio, può raggiungere l’80% su base annua, ma partire comunque da almeno un meno 50%.
Realizzare ed installare un impianto geotermico però è un aspetto che deve essere sviluppato da un tecnico in quanto è un sistema molto complesso. Progettare e creare l’impianto in autonomia, è assolutamente sconsigliato. Bisogna infatti chiedere un consiglio ed un supporto a un esperto del settore per osservare bene tutti gli aspetti, le procedure e le tempistiche di realizzazione.
Un altro aspetto importante e fondamentale è che il tecnico dovrà valutare e anche l’isolamento termico dell’edificio. La struttura infatti deve essere ben coibentata per procedere all’installazione di un impianto ottimale.
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