Strada sterrata

 

Costruzione strada sterrata: tutte le variabili da valutare

Non ci fossero tanti aspetti preliminari da considerare, ogni strada sterrata sarebbe uguale all’altra ed il metodo costruttivo non cambierebbe affatto.

Tuttavia, le variabili da soppesare sono molte…

Ecco qui di seguito tutto ciò che devi conoscere prima di metterti all’opera:

Tipo di terreno:

Sostanzialmente, i tipi di suolo si suddividono in quattro grandi categorie, ognuno con le proprie
caratteristiche di permeabilità, stabilità e durezza: argilloso, limoso, sabbioso e ghiaioso.

Pendenza:

Applicando un dislivello, eviterai che l’acqua ristagni o che si incanali dove non desideri.

Tipologia di traffico previsto:

I carichi cui la strada sarà sottoposta influiranno molto sul progetto. Quanti mezzi passeranno su
quella via? Di che tipo? E con quale frequenza?

Larghezza:

Valuta l’ampiezza della carreggiata: se essa aumenta, aumenterà pure l’area sottoposta a
pressione.

Ubicazione:

Dove nascerà la tua strada? Sarà esposta al sole o all’ombra? Sarà soggetta a molte precipitazioni?

Necessità di opere idrauliche di presidio:

Se dalle tue parti piove molto, dovrai sicuramente prevedere opere idrauliche come canaline a
bordo strada o solchi trasversali.

Superficie del manto stradale:

È sufficiente farlo piatto o dovrai provvedere ad una schiena d’asino?

Distanza dalle cave di materiale lapideo:

Il rifornimento dei materiali per la manutenzione è fondamentale. Assicurati di sapere dove
reperirli.

Progettazione e Costruzione

Le indicazioni che leggerai tra poco sono delle linee guida e vanno quindi contestualizzate alla tua circostanza.

Quanto sto per dirti, dunque, prende in esame delle condizioni “intermedie” e non dei casi limite.

Bene.

Fatta questa doverosa specifica, passo agli argomenti tecnici.

Per prima cosa, dovrai operare uno sbancamento nel terreno (dai 20 cm ai 70 cm di profondità).

Qui verrà alloggiato lo strato di base o sottofondo, costituito da materiale stabilizzato come pietre e ghiaia.

Su tale strato potresti poi operare il processo noto col nome di scarificazione, che consiste nel “grattare” il sottofondo in modo da garantire maggior miscelazione ed aderenza con lo strato che sopra vi verrà aggiunto.

Proprio su questo livello viene spesso posato un tessuto geotessile, materiale che incrementa in modo considerevole la stabilità e la capacità portante del terreno.

Sopra il sottofondo vengono poi applicati diversi strati di materiale…

Da elementi più grossolani come rocce e pietrisco (in questa fase vanno bene anche prodotti di risulta, ad esempio i mattoni), si passa ad elementi più piccoli negli strati superiori (ghiaia, pietrisco, sabbia…)

Ricorda che, dopo la posa, ogni strato deve essere adeguatamente pressato con macchinari come rulli o livellatori (o, facendo attenzione, passandoci sopra con le ruspe od i camion), allo scopo di compattare ogni strato sull’altro.

Fai attenzione a questa fase!

Ecco cosa potrebbe determinare, a lavoro ultimato, una compressione mal eseguita:

• Smottamenti degli strati inferiori;
• Buche e depressioni superficiali (con conseguente formazione di pozzanghere e fango);
• Washboarding (formazione di increspature trasversali sul terreno).

Tutto bene fin qui?

Spero che ora ti siano chiare le linee generali di come si costruisce una strada sterrata.

Ahimè però, sono costretto ad aggiungere dell’altro…

Ultimare una strada sterrata, infatti, non significa dimenticarsene.

Essa, per sua stessa conformazione, richiede frequenti attenzioni.

Come si gestisce nel tempo una strada sterrata?

Continua a leggere…

Come sistemare una strada sterrata

Anche le strade asfaltate, dopo tempo di intenso utilizzo, richiedono manutenzione.

E se ne necessita l’asfalto, allora stai pur certo che le strade sterrate ne richiederanno ancora di più.

Non scoraggiarti…

La manutenzione esula dalla questione di un lavoro iniziale fatto bene o fatto male. È una cosa indispensabile ed obbligatoria.

Perché?

Ci sono molti fattori che condizionano il deperimento di una strada…

Ma su tutti, ad incidere particolarmente sono il traffico e gli eventi atmosferici.

L’intenso passaggio degli pneumatici, infatti, spinge il materiale verso l’esterno e può determinare la formazione di cunette ed avvallamenti.

Acquazzoni e temporali, dilavando sabbia e scavando solchi, danno il colpo di grazia e completano il disfacimento del manto stradale.

Cosa fare per evitare tutto ciò?

La risposta è tristemente questa: Niente di niente!

Però dei rimedi esistono, non temere.

Anzitutto, assicurati che la tua strada sterrata abbia una pendenza rilevabile.

Così facendo, avrai la garanzia che l’acqua non ristagnerà e che non creerà pozze.

Quindi, fai in modo che l’acqua defluisca a bordo carreggiata.

Qui dovrai avere cura che il letto delle canaline di scolo sia sempre pulito.

Se disponi di una strada pressoché piatta, invece, potresti risolvere in uno dei seguenti modi:

1. Crea una schiena d’asino alzando il livello al centro della carreggiata. Questo espediente non è una passeggiata; non basterà solo aggiungere materiale, ma dovrai operare uno scavo per creare un fondo solido e per ottenere una superficie coerente.

2. Incidi dei solchi trasversali rispetto alla strada. Sicuramente questa è un’opzione meno
   confortevole (immagina quando dovrai attraversarli con l’auto) e meno “graziosa” dal
   punto di vista estetico.

Palliativi a parte, mettitelo in testa: Gestire strade sterrate è una vera faticaccia.

Dopo la stagione delle piogge arriva il periodo in cui generalmente si effettuano le manutenzioni più approfondite.
Ed è in questo momento che dovrai pensare ai seguenti interventi:

• Livellazione e risagomatura del profilo stradale;
• Riporto degli inerti (scivolati più a valle o spostatisi) o di nuovo materiale;
• Nuova compattazione.

Qual è il tuo obiettivo?

Ottimo.

Abbiamo visto come si costruisce una strada sterrata, quali sono le principali operazioni da effettuare per il suo mantenimento e tutti gli aspetti preliminari da considerare.

Non abbiamo però valutato ed analizzato gli strumenti ed i mezzi da impiegare (se non in modo molto superficiale).

Prima di arrivarci però, c’è da fare subito un distinguo: Qual è il tuo obiettivo?

Se il progetto che hai in mente presuppone un impegno contenuto, allora potresti riuscire a sbrigartela autonomamente.

Col tuo solo olio di gomito.

Ma se pensi che il lavoro che vuoi portare a termine sia più importante, e quindi più arduo, allora rivolgerti a dei professionisti potrebbe essere la risposta che cerchi.

Chiamare una ditta non solo ti consentirebbe di risparmiare parecchio tempo ed energie…

Ma ti assicurerebbe un lavoro eseguito a regola d’arte.

Pensa solo alla complessità delle valutazioni preliminari di cui ti ho parlato ad inizio articolo.

Dopo aver raccolto tutti i dati, dovresti poi procedere all’analisi degli stessi per estrapolare calcoli su cui basare il progetto.

Sai da dove partire?

E poi, passando alla parte realizzativa: hai a disposizione tutti i mezzi necessari?

Questi sono solo alcuni degli strumenti di cui avrai bisogno:

• Camion;
• Ruspa;
• Fresatrice;
• Livellatrice;
• Rullo;
• Piastra vibrante.

E per finire, non dimenticarti della manutenzione…

Come ho già detto nel precedente paragrafo, la manutenzione è una questione obbligata.

L’erosione ed il disfacimento sono costanti inevitabili, ma partire con il piede giusto, e quindi con una fase di costruzione eseguita alla perfezione, limita di molto la necessità di “mettere toppe” (ed in questo caso, anche in senso letterale).

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